L’A.N.AC. (ex CIVIT) adotta, ai sensi dell’art. 54, comma 5, d.lgs. n. 165/2001, le linee guida in materia di codici di coportamento.

La deliberazione n. 75 del 24 ottobre 2013 definisce i criteri e i modelli che le amministrazioni, di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs. 165/2001, devono utilizzare per la redazione dei singoli codici di comportamento.

L’adozione del codice di comportamento rappresenta una delle “azioni e misure” principali di attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione a livello decentrato, secondo quanto indicato nel Piano nazionale anticorruzione. Inoltre,  il codice costituisce elemento essenziale del Piano triennale per la prevenzione della corruzione di ogni amministrazione.

Gli enti locali, in base all’intesa raggiunta in data 24 luglio 2013 in sede di Conferenza unificata ai sensi dell’art.1, commi 60 e 61 della legge n. 190/2012, sono tenute ad adottare entro il prossimo 15 dicembre un proprio codice di comportamento, tenendo conto anche della disciplina dettata dal d.p.r. n. 62 del 2013 “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”.

In tema di anticorruzione, leggi anche l’apposito dossier.


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