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Codice delle leggi Antimafia, le novità in arrivo

La Camera dei deputati ha approvato definitivamente, il 27 settembre 2017, il progetto di legge (A.C. 1039 e abbinati-B) [1]diretto a modificare il Codice antimafia e ulteriori disposizioni di legge, ora in attesa di pubblicazione in Gazzetta. Il provvedimento prevede anche la delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità  organizzata.

Fra le numerose modifiche al Codice delle leggi antimafia, decreto legislativo n. 159 del 2011, [2]si si segnalano:

  • l’ampliamento del catalogo dei destinatari delle misure di prevenzione personali e patrimoniali agli indiziati del reato di assistenza agli associati e di associazione a delinquere finalizzata a numerosi reati contro la pubblica amministrazione e dei reati di terrorismo, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e stalking;
  • la trattazione prioritaria del procedimento di prevenzione patrimoniale;
  • il passaggio della competenza per l’adozione delle misure di prevenzione dal tribunale del capoluogo di provincia al tribunale del distretto;
  • l’istituzione, in sede distrettuale, di sezioni o collegi giudicanti specializzati per le misure di prevenzione;
  • l’introduzione di limiti di eccepibilità dell’incompetenza territoriale e della competenza dell’organo proponente la misura;
  • le modifiche procedimentali alla disciplina delle misure di prevenzione;
  • la revisione della disciplina dell’amministrazione giudiziaria;
  • la dettagliata disciplina del controllo giudiziario dell’azienda;
  • le norme sulla trasparenza nella scelta degli amministratori giudiziari e quelle volte anche a garantire le competenze idonee allo svolgimento dell’incarico; in particolare, si prevede la rotazione negli incarichi e una delega al Governo per disciplinare le incompatibilità dell’amministratore giudiziario e del curatore nelle procedure concorsuali;
  • le disposizioni in tema di sgombero e liberazione di immobili sequestrati;
  • le forme di sostegno volte a consentire la ripresa delle aziende sequestrate, la loro continuità produttiva e le misure a tutela dei lavoratori;
  • la delega al Governo per l’adozione di disposizioni per le imprese sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria, favorendo l’emersione del lavoro irregolare, il contrasto dell’intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro e consentendo l’accesso all’integrazione salariale e agli ammortizzatori sociali;
  • la revisione della disciplina sulla tutela dei terzi di buona fede nei procedimenti di prevenzione;
  • la riorganizzazione e il potenziamento dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, con competenza nell’amministrazione e destinazione dei beni solo dalla confisca di secondo grado;
  • l’estensione della cd. confisca allargata e la sua assimilazione alla disciplina della confisca di prevenzione antimafia.