L’A.N.AC. e il MEF hanno elaborato un documento condiviso per “il rafforzamento dei meccanismi di prevenzione della corruzione e di trasparenza nelle società partecipate e/o controllate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze“.

Le indicazioni contenute nel suddetto documento, sebbene formulate per le società cui partecipa il MEF, si prestano ad essere applicate, più in generale, a tutte le società partecipate da pubbliche amministrazioni.

L’atto d’indirizzo prevede diversi adempimenti, a seconda che le partecipate siano, o meno, in controllo pubblico.

Ecco, in sintesi, i principali indirizzi formulati per le società controllate:

  1. devono adottare il modello di organizzazione e gestione (MOG) previsto dal d.lgs. 231/2001, integrandolo con un’apposita sezione recante le misure anticorruzione (Piano di prevenzione della corruzione);
  2. gli organi di governo devono nominare il responsabile della prevenzione della corruzione, il quale è tenuto ad elaborare il “Piano di prevenzione della corruzione” da sottoporre al vertice amministrativo (consiglio di amministrazione o altro organo con funzioni equivalenti) per l’adozione;
  3. le amministrazioni controllanti dovono adottare nei propri piani di prevenzione della corruzione tutte le misure, anche organizzative, di vigilanza sull’effettiva adozione del piano e sulla nomina del RPC da parte delle società controllate;
  4. al fine di garantire che il sistema di prevenzione non si traduca in un mero adempimento formale e che sia, piuttosto, calibrato e dettagliato come un modello organizzativo vero e proprio, in grado di rispecchiare le specificità dell’ente di riferimento, il Responsabile deve coincidere (in applicazione delle disposizioni della legge n. 190 del 2012, che prevede che il RPC sia un “dirigente amministrativo”), con uno dei dirigenti della società e dunque non con un soggetto esterno come l’organismo di vigilanza o altro organo di controllo a ciò  esclusivamente deputato;
  5. sono tenute ad osservare, limitatamente all’attività di pubblico interesse svolta, i medesimi obblighi sulla trasparenza previsti per l’amministrazione controllante.

Con riferimento alle altre società partecipate, ossia quelle non controllate da pubbliche amministrazioni, gli indirizzi sono di:

  1. adottare il MOG disciplinato dal d.lgs. 231/2001;
  2. applicare, limitatamente alle attività di pubblico interesse, le sole regole, in tema di trasparenza, previste nei commi da 15 a 33 dell’art. 1, legge n. 190 del 2012.


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