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Il parere del Consiglio di Stato sul nuovo Codice degli appalti e concessioni

E’ stato pubblicato il parere del Consiglio di Stato n. 855 del 1° aprile 2016 [1] sul nuovo codice degli appalti pubblici e dei contratti di concessione che il Governo si è impegnato ad adottare entro il termine del 18 aprile 2016, di recepimento delle direttive nn. 23 [2], 24 [3], 25 [4]-2014.

Sul testo si è espressa anche la Conferenza unificata del 31 marzo 2016 con un parere positivo ma condizionato all’approvazione di alcune modifiche tra cui spicca la richiesta di differire l’entrata in vigore del provvedimento di tre mesi.

Il Consiglio di Stato ha ricevuto lo schema di codice il 7 marzo 2016 e ha reso il suo parere in venticinque giorni, durante i quali è stata istituita una Commissione speciale di diciannove Magistrati, che ha ripartito i suoi lavori in cinque sottocommissioni, ciascuna coordinata da un Presidente di sezione.

L’apporto consultivo si è mosso lungo tre direzioni:

  • esame di questioni di carattere generale;
  • esame dei singoli articoli con formulazione di osservazioni puntuali e di agevole recepimento;
  • esame dei singoli articoli con formulazione di osservazioni che richiedono maggior tempo e dovranno essere affidate ai decreti correttivi.

Dopo il varo del codice, il Consiglio di Stato potrà dare il proprio apporto consultivo per l’elaborazione dei decreti correttivi e degli atti attuativi, o rispondendo a specifici quesiti sulla nuova disciplina.

Tra i problemi affrontati nel parere:

  1.  il rapporto tra direttive, legge delega e codice, quanto al divieto di gold plating (inserimento di oneri aggiuntivi rispetto al livello minimo prescritto dalle direttive);
  2. i profili della codificazione nella prospettiva dei parametri, anche internazionali, di better regulation, e ai rapporti tra codice e suoi atti attuativi;
  3. la natura e la numerosità degli atti attuativi di soft law;
  4. la disciplina transitoria.