Con sentenza n. 50 depositata il 26 marzo 2015, la Corte costituzionale si e’ pronunciata sui ricorsi presentati dalle regioni Lombardia, Veneto, Campania e Puglia avverso la legge 7 aprile 2014, n. 56, recante “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”.

Secondo il Giudice delle leggi :

a) la gran parte delle questioni di costituzionalità sollevate dalle regioni sono “infondate”;

b) in dipendenza dell’attuazione del complesso procedimento delineato dalla legge n. 56 del 2014, culminato nell’Accordo sancito nella Conferenza unificata dell’11 settembre 2014 e seguito dall’emissione del prescritto d.P.C.m., è venuto meno l’interesse delle Regioni ricorrenti, potendo così essere dichiarata cessata la materia del contendere sia in virtù della definizione congiunta delle competenze e della loro ripartizione tra Stato e Regioni in conformità dei titoli di legittimazione stabiliti dalla Costituzione e delle linee direttrici della stessa legge n. 56 del 2014, sia avuto riguardo al rispettato principio di leale collaborazione da parte dello Stato.


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