Il procedimento per l’emanazione del Testo Unico sulle società partecipate (cosiddetto “decreto Madia”) è ormai giunto a conclusione. Ieri, le commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica hanno esaminato l’ultima versione del decreto rielaborato, la scorsa settimana, in seconda lettura, dal Governo. Il testo tiene conto, solo in parte, delle osservazioni formulate nei mesi scorsi dalle commissioni parlamentari e dal Consiglio di Stato.

Il testo normativo, che pubblichiamo a colonne contrapposte, per evidenziare meglio le ultime modifiche apportate dal Governo, tra le principali novità, prevede:

  • la possibilità di costituire (e mantenere), oltre a società per azioni ed a responsabilità limitata, anche quelle consortili;
  • la possibilità di affidare contemporaneamente alla medesima società partecipata servizi d’interesse generale e servizi strumentali (diversamente da quanto prevedeva il decreto Bersani);
  • l’inclusione tra le “attività consentite” anche: della gestione di reti e impianti funzionali all’erogazione dei servizi d’interesse generale e della valorizzazione del patrimonio degli enti pubblici;
  • il coordinamento delle disposizioni sulle società in house e miste con quelle contenute nel nuovo codice degli appalti e concessioni;
  • il ridimensionamento del ruolo della Corte dei conti, cui le amministrazioni, ora, devono trasmettere gli atti deliberativi solo “a fini conoscitivi”;
  • che siano le regioni a formare e gestire le liste del personale dichiarato in eccedenza.

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