In caso di trattamento illecito di dati personali, il risarcimento del danno non patrimoniale, previsto dall’art. 15 del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, non si sottrae ad un accertamento da parte del giudice – da compiersi con riferimento alla concretezza della vicenda sottoposta alla sua cognizione e non sindacabile in sede di legittimità, se congruamente motivato – destinato ad investire i profili della “gravità della lesione” inferta e della “serietà del danno” da essa derivante.

Corte di Cassazione, Sezione III, sentenza n. 16133 del 15 luglio 2014Presidente R. Carleo, Estensore E. Vincenti


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