La Legge di Bilancio per il 2019 conferma fino al 2033 il contributo TASI in funzione del gettito non più acquisibile, seppure con una riduzione a 190 milioni (dai precedenti 300 milioni), tuttavia con una significativa revisione della disciplina e con l’introduzione di uno specifico vincolo di destinazione.

La notizia positiva è certamente rappresentata dalla conferma, per l’intero arco temporale tra il 2019 ed il 2033, del contributo, non presente nella versione iniziale della manovra di finanza pubblica, garantendo così una maggiore certezza in ordine al riconoscimento della compensazione a favore delle amministrazioni comunali.

Nondimeno, la conferma è associata all’introduzione di un vincolo di destinazione, posto che le risorse attribuite a tale titolo devono essere orientate al finanziamento di piani di sicurezza a valenza pluriennale finalizzati alla manutenzione di strade, scuole ed altre strutture di proprietà comunale.

Il contributo assegnato ad ogni comune è determinato mediante apposito Decreto del Ministero dell’Interno di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (previa intesa) da emanarsi entro il 20 gennaio 2019, ovviamente su base proporzionale rispetto alle ripartizioni già eseguite in relazione agli esercizi finanziari precedenti (si veda, in particolare, il D.P.C.M. 10 marzo 2017).

Le spese finanziate mediante tale contribuzione specifica, tra l’altro, devono essere liquidate o liquidabili (e quindi esigibili nella logica del D.Lgs. 118/2011) entro il 31 dicembre di ogni esercizio, al fine di garantire l’effettivo utilizzo secondo le modalità e nel rispetto dei vincoli che sono stabiliti proprio dalla manovra di bilancio per il 2019.

Tanto è vero che il monitoraggio delle opere pubbliche deve essere eseguito da parte dei comuni beneficiari mediante il sistema di cui al D.Lgs. 229/2011, classificando le opere sotto la voce “Contributo investimenti Legge di bilancio 2019”.

Gli enti, quindi, anche nella programmazione del bilancio 2019/2021, possono contare su una parte delle risorse attribuite a titolo di compensazione IMU/TASI, certamente in misura ridotta rispetto all’esercizio precedente (in cui non concorreva al saldo di finanza pubblica), ma con una scelta che ha il merito di stabilizzare l’assegnazione (che, è utile ricordarlo, inizialmente ammontava a 625 milioni di euro).

Certamente risulta penalizzante il vincolo ora introdotto, che impone di destinare le risorse ottenute a determinate finalità, non rendendone possibile la finalizzazione a qualsiasi tipologia di spesa nell’ambito del bilancio dell’ente locale.


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