In sede di audizione  lo scorso 16 settembre u.s., alla Commissione Affari costituzionali del Senato, l’Associazione nazionale dei comuni italiani ha consegnato, un documento con cui pone all’attenzione  alcune importanti questioni sui contenuti del disegno di legge (AS 1577) recante la delega per la “Riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni”.

Con particolare riferimento al tema della dirigenza pubblica, l’Associazione osserva che il nuovo sistema dovrebbe disciplinare la complessiva riorganizzazione della dirigenza di vertice dell’amministrazione locale, oltre che  innovando il corpo del D.Lgs n. 267/2000, anche ridefinendo il ruolo del segretario comunale e provinciale col superamento del dualismo segretario-direttore generale.

L’Associazione propone, quindi, la previsione di un’indefettibile figura apicale, unica per tutti i comuni, le unioni, le province e le città metropolitane, cui affidare la responsabilità dell’attuazione degli indirizzi degli organi di governo e della direzione complessiva dell’apparato professionale, nel rispetto dei principi costituzionali di imparzialità e buon andamento dell’amministrazione, e in una prospettiva di professionalizzazione delle risorse e innovazione del sistema.

A questa figura, peraltro, potrebbero essere ricondotte anche le funzioni di responsabile della prevenzione della corruzione, nonché quelle di controllo interno, ferma restando l’autonomia di ciascun ente di distribuire le predette funzioni nel modo più rispondente al proprio assetto organizzativo.

Questo “super dirigente” andrebbe iscritto in un’apposita sezione del ruolo unico della dirigenza locale, il cui accesso potrebbe essere disciplinato con apposite disposizioni transitorie, mentre, a regime, solo previo superamento di apposito corso-concorso, da bandire con cadenza periodica.

A tale sezione potrebbero accedere, oltre che i segretari comunali e provinciali già in servizio, anche coloro che hanno svolto l’incarico di direttore generale, ai sensi dell’art. 108 del Tuel, e i dirigenti pubblici di comprovata esperienza, con la precisazione che gli iscritti potranno ricoprire ogni altro incarico dirigenziale nell’ambito di procedure ad avviso pubblico.

Ancora, a conferma di quanto già avviene, l’incarico di direzione apicale potrebbe essere conferibile dal sindaco o dal presidente sia agli iscritti nella predetta sezione speciale, che a soggetti al di fuori del ruolo unico, entro un termine ragionevole dall’insediamento, per la durata del mandato, con possibilità di revoca anticipata in ragione del mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati, per inosservanza delle direttive impartite, per gravi errori di gestione e negli altri casi stabiliti dalla legge.

Da ultimo, al fine di definire compiti e funzioni della figura di vertice, andrebbe tenuta in considerazione anche la dimensione demografica dei singoli enti locali.

In altri termini, per i comuni di minori dimensioni, allo scopo di dare piena attuazione alle disposizioni sulle gestioni associate di cui alla legge n. 56/2014, andrebbero previste specifiche modalità di scelta dalla sezione delle figure apicali, garantendo la creazione di strutture unificate, variabili nella composizione a seconda dell’ambito demografico e del numero dei comuni coinvolti.

Per quanto attiene, infine, al ruolo unico della dirigenza locale, l’associazione ne suggerisce un’articolazione  per profili professionali collegati alla specificità delle funzioni svolte e alla complessità organizzativa dei diversi enti.

In conclusione, ribadita l’esigenza di un imprescindibile coinvolgimento delle autonomie nella gestione e nel coordinamento del ruolo unico e nel sistema di formazione continua dell’intera dirigenza locale, l’Anci sottolinea la necessità di definire specifici percorsi di specializzazione, a seconda del tipo di formazione di base e dell’esperienza professionale dei singoli dirigenti, introducendo l’obbligo del conseguimento di crediti formativi e prevedendo idonei strumenti per la verifica periodica del possesso dei requisiti per la permanenza nel ruolo dirigenziale o nella direzione apicale degli enti locali.

Leggi anche in questa Rivista sulla proposta di abolizione della figura del segretario comunale prevista dal disegno di legge AS n. 1577, “Un manifesto da sottoscrivere”    di Lorenzo Camarda.

Stefania Fabris


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