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Appalti, le interpretazioni dell’ANAC sul Codice antimafia

L’A.N.AC ha pubblicato la «Rassegna ragionata degli atti dell’Autorità in tema di riflessi dell’interdittiva antimafia sulla partecipazione alle gare e sull’esecuzione dei contratti pubblici 2015-2019 [1]».

Il documento, dopo avere ricordato gli obblighi dichiarativi di cui all’art. 80, comma 2, d.lgs. 50/2016 [2], sui requisiti generali (assenza di motivi di esclusione), che devono essere posseduti al momento della presentazione dell’offerta e  persistere per tutta la durata della procedura, fino alla stipula del contratto e alla sua successiva esecuzione, si sofferma a riassumere i pareri resi, anche in sede di precontenzioso, in tema applicazione delle norme antimafia agli appalti pubblici .

Il vademecum, messo a punto dall’autorità, è di ausilio per gli operatori nel risolver i dubbi più comuni  relativi all’esclusione dalle gare e alla risoluzione dei contratti, derivanti dall’interdittiva antimafia (Codice antimafia [3]).