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Approvata la direttiva sulla separazione contabile delle società in controllo pubblico che svolgono attività protette da diritti speciali o esclusivi

Lo scorso 9 settembre il Mef ha approvato la direttiva sulla separazione contabile delle società in controllo pubblico [1], prevista dall’articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 [2].

La direttiva definisce le regole per la rendicontazione delle voci economiche e patrimoniali delle società controllate che svolgono attività economiche protette da diritti speciali o esclusivi, insieme ad altre attività svolte in regime di economia di mercato.

Per garantire che non vi siano trasferimenti di risorse dalle attività economiche di interesse generale a quelle svolte in contesti di mercato concorrenziale, le società controllate da pubbliche amministrazioni sono tenute ad adottare e mantenere un sistema di contabilità analitica – su cui è chiamato ad esprimere un giudizio di conformità il soggetto incaricato della revisione legale dei conti – idoneo a rilevare le poste patrimoniali ed economiche, in maniera separata e distinta, per singole attività economiche e comparti (quello della produzione protetta e quello della produzione in economia di mercato). Esse dovranno anche rendere pubbliche le risultanze relative al comparto della produzione protetta da diritti speciali o esclusivi, contestualmente ai documenti e agli allegati dei bilanci.

Sul testo della direttiva è stata svolta apposita consultazione pubblica, chiusasi nel corso del mese di febbraio, alla quale ha partecipato, fornendo il proprio contributo, lAssociazione nazionale dei revisori contabili (ASSIREVI) [3].

Direttiva sulla separazione contabile del 9 settembre 2019 [1]

Nota illustrativa della direttiva sulla separazione contabile [4]