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Gli esiti della rilevazione sullo stato di attuazione del Piano Triennale per l’Informatica

Con Comunicato del 6 agosto u.s., la Corte dei conti rende noti gli esiti della rilevazione condotta sullo stato di attuazione del Piano Triennale per l’Informatica 2017/2019, a cui hanno partecipato ben 7.273 enti sugli 8.036 coinvolti (pari al 90,51% del totale).

L’analisi, acclusa nel referto al Parlamento contenuto nella deliberazione n. 15/2020 della Sezione delle Autonomie, “rivela l’esistenza di un netto divario digitale tra gli enti territoriali, che si distribuisce secondo fattori sia geografici che “dimensionali”: mentre, infatti, le Regioni, le Province autonome e le 12 Città con popolazione superiore a 250.000 abitanti, conseguono, nella maggioranza dei casi, gli obiettivi del Piano triennale 2017-2019, con valori nella media o superiori che si concentrano, prevalentemente, nei distretti economicamente più sviluppati del paese, nel Centro-nord, e in particolare nell’area del Nord-est, negli enti locali la diffusa frammentazione in comunità di piccole dimensioni, il 93% delle quali è costituita da collettività con popolazione inferiore a 20.000 abitanti, incide negativamente sul grado di attuazione degli obiettivi del Piano triennale per l’informatica”.

Sono inoltre emerse “Carenze e inadeguatezze sia nei criteri di selezione della figura istituzionalmente preposta a guidare i processi di digitalizzazione nella PA, il Responsabile per la Transizione Digitale, figura nominata solo dal 36,7% delle amministrazioni territoriali e nel 67,9% dei casi fra soggetti privi di specifiche competenze nel campo, sia nel campo della formazione delle risorse umane nelle tecnologie dell’informazione (IT)”.

Di contro “Buono risulta il grado di diffusione in Regioni e province autonome delle piattaforme abilitanti Spid, PagoPA, NoiPA e ANPR, infrastrutture immateriali essenziali al processo di digitalizzazione dei servizi pubblici”.

In ordine alla prevista, progressiva dismissione dei data center obsoleti e inefficienti e la migrazione dei servizi pubblici verso il Modello Cloud della PA, “… si evidenziano livelli di adesione superiori alla media nei 12 Comuni con popolazione superiore ai 250.000 abitanti (fascia 7) e, a seguire, nelle Regioni e Province autonome. La media del livello di adesione risulta invece pari a zero nelle prime due fasce di Comuni, con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, e nelle Province e Città metropolitane appartenenti al contesto geografico delle Isole”.

Delibera n. 15/SEZAUT/2020/VSGO [1]

Risposte al questionario somministrato: https://www.corteconti.it/Home/Servizi/CruscottiOpenCdc [2]