Nella seduta del 15 ottobre 2014, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno della legge di stabilità 2015 con una manovra finanziaria di 36 miliardi di euro.

Di seguito i punti principali della legge secondo le slides diffuse dall’esecutivo:

  • riduzione delle tasse per 18 miliardi;
  • consolidamento delle misure del decreto “Irpef”: gli 80 euro diventano una misura definitiva;
  • agevolazioni per il lavoro: zero contributi per i contratti a tempo indeterminato e libertà per i lavoratori dipendenti di avere il TFR in busta paga con zero costi per le imprese;
  • investimenti nei settori chiave del Paese ovvero nella scuola, nel lavoro e nella giustizia;
  • agevolazioni per gli enti locali: riduzione del 70% del patto di stabilità per i Comuni;
  • stanziamento di maggiori risorse per ricerca e innovazione;
  • stop alle spese non coperte;
  • Spending review: taglio di 15 miliardi di euro;
  • evasione: recupero e contrasto per 3,8 miliardi e 1 miliardo dalle slot machines.

TFR – La norma che consente di mettere il busta paga il TFR scatterà per le retribuzioni dal primo marzo 2015 al 30 giugno 2018, con esclusione, però, dal parterre dei beneficiari, dei lavoratori pubblici, dei lavoratori domestici, di quelli del settore agricolo e di chi lavora da meno di sei mesi.

Enti locali – In effetti, le misure per la crescita sono finanziate in parte consistente dai tagli alle regioni (meno 4 mld), alle province e ai comuni (meno 2 mld); un alro miliardo di riduzioni, oltre i 445,5 della manovra estiva, per le province (enti ormai destinati al dissesto finanziario), e sacrifici insostenibili per i comuni che dovranno sopportare a regime 1,2 mld di riduzioni.

Dipendenti pubblici – Confermato anche il blocco dei contratti dei dipendenti pubblici fino a tutto il 31 dicembre 2015.  Aumentano i prelievi sul fondo pensione dall’11 al 20 per cento, ma dal 2015. Rinviato di un anno, fino al 2018, anche il pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale e il blocco degli automatismi stipendiali per il personale non contrattualizzato.

Scuola – Per la scuola, la scure si abbatte sulle supplenze per le sostituzioni brevi degli assistenti amministrativi, degli assistenti tecnici, dei collaboratori del capo d’istituto e dei docenti.


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