- Moltocomuni - https://www.moltocomuni.it -

Piano nazionale delle ispezioni sulle spedizioni di rifiuti2 min read

Con Decreto [1] del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 22 dicembre 2016, pubblicato sulla GU n. 7 del 10 gennaio 2017,  è stato adottato il “Piano nazionale delle ispezioni di stabilimenti, imprese, intermediari e commercianti in conformità dell’art. 34 della direttiva 2008/98/CE, nonché delle spedizioni di rifiuti e del relativo recupero o smaltimento”.

Il Piano nazionale delle ispezioni è redatto in attuazione del novellato articolo 50 del Regolamento 1013/2006 [2]e concorre, insieme ai Piani di ispezione degli altri Stati UE, ad armonizzare, a livello europeo, le modalità con cui vengono garantite le ispezioni su stabilimenti, imprese, intermediari e commercianti in conformità all’articolo 34 della direttiva 2008/98/CE [3], nonché sulle ispezioni delle spedizioni di rifiuti e del relativo recupero o smaltimento. Lo stesso, inoltre, mira a garantire una pianificazione regolare e coerente delle ispezioni, mediante un’opportuna valutazione dei rischi ed un adeguato coordinamento di tutti i soggetti istituzionali coinvolti.

Il Piano ha validità sull’intero territorio nazionale ma tiene conto delle singole specificità, priorità e circostanze territoriali delle regioni, nonché delle esperienze maturate dalle stesse nel campo delle spedizioni di rifiuti.

Il suo obiettivo finale è quello di garantire, attraverso l’individuazione di elementi conoscitivi comuni, nonché la definizione di procedure condivise ed il coordinamento tra i soggetti coinvolti, un’applicazione uniforme ed efficace delle disposizioni previste dal Regolamento [2] in materia di ispezioni, al fine di impedire traffici illeciti di rifiuti.

Infine, diverse amministrazioni concorreranno, sia a livello centrale che regionale e locale, alla sua attuazione, in ragione delle rispettive competenze e responsabilità: il MATTM; le Autorità competenti di spedizione/destinazione di cui all’art. 194, comma 6, lettera a) del d.lgs. n. 152/2006 [4]; gli organi di controllo (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli; Capitanerie di Porto; Arma dei Carabinieri: in particolare il Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare (CUTFAA); Guardia di Finanza; Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni).