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Corte dei conti e revisori degli enti locali: relazione e questionari al bilancio di previsione 2019/20213 min read

Con la recente Deliberazione n. 19/SEZAUT/2019/INPR, adottata nell’adunanza del 22 luglio 2019, la Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti ha definito ed approvato le linee guida ed i relativi questionari che gli organi di revisione economico-finanziaria degli enti locali (comuni, città metropolitane e province) dovranno seguire per dare attuazione a quanto previsto dall’1, co. 166 e 167, L. 23.12.2005, n. 266, avuto riguardo al bilancio di previsione 2019/2021.

Le Linee guida approvate confermano l’attuazione del percorso di semplificazione, snellimento e razionalizzazione delle attività di controllo intrapreso dalla Sezione delle autonomie a partire dal 2015, anche in considerazione degli obblighi gravanti sugli Enti locali, di trasmissione alla Banca dati della pubblica amministrazione (BDAP), non solo degli schemi di bilancio e di rendiconto, ma altresì, dei numerosi allegati obbligatori previsti a corredo dei predetti documenti contabili.

Si apprezza, inoltre, in tale documento, la sintesi delle principali novità che interessano la corrente programmazione di bilancio, in funzione della riformulazione dei vincoli di finanza pubblica, dei limiti in materia di applicazione dell’avanzo accantonato e vincolato per gli enti in disavanzo, delle semplificazioni riguardanti il fondo crediti di dubbia esigibilità e delle nuove anticipazioni di liquidità introdotte.

Si tratta, infatti, di un complesso di misure che hanno rilevante impatto su aspetti strutturali nella costruzione del programma finanziario triennale, oltre che sui meccanismi gestionali, incidendo sia sulle regole della gestione di competenza, sia su quelle relative alla rappresentazione degli effetti finanziari delle gestioni nella continuità degli esercizi.

Di particolare interesse, in quanto una delle novità più salienti della manovra 2019, è l’insieme delle disposizioni e misure di incentivo e penalizzazione nei confronti degli enti pubblici allo scopo di assicurare il rispetto dei tempi di pagamento dei debiti commerciali, problematica particolarmente avvertita per gli enti locali.

Ecco perché la L. 145/2018 è intervenuta ulteriormente, prevedendo – a decorrere dal 2020 – misure più severe a garanzia dell’effettività dei pagamenti nel rispetto della tempistica fissata a livello europeo, e ciò tramite norme qualificate come “principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica” sulla base delle indicazioni contenute nella Carta fondamentale.

Viene così imposta agli enti locali la creazione di uno specifico Fondo di garanzia dei debiti commerciali quale nuovo accantonamento atto a limitare la capacità di spesa degli enti locali non in regola con i pagamenti, con lo scopo di assicurare che la capacità di spesa non superi l’effettiva disponibilità di cassa.

E’, infatti, stabilito che – a decorrere dal 2020 – gli enti locali, entro il 31 gennaio, debbono procedere, con delibera di giunta, a stanziare nel proprio bilancio un accantonamento per un importo determinato in misura percentuale degli stanziamenti del bilancio corrente per la spesa di acquisto di beni e servizi, via via crescente in base alla maggiore consistenza dell’entità del ritardo rispetto al termine di pagamento imposto dalla normativa vigente.

Altra situazione contemplata dalla norma che impone l’accantonamento è rappresentata dal ritardo annuale dei pagamenti, calcolato sulle fatture ricevute e scadute nell’anno precedente, che impone non solo di rispettare i tempi di pagamento, ma anche ridurre lo stock di debito commerciale.

In tale quadro di riferimento, di particolare rilevanza si presentano le indicazioni ed i suggerimenti della pronuncia agli organi di revisione economico-finanziaria in ordine ai controlli che devono essere svolti proprio sul “tema” della velocizzazione dei pagamenti, proprio alla luce delle nuove disposizioni che sono intervenute.

Rispetto alla struttura del questionario, infine, va evidenziato come sia stata confermata l’articolazione in tre sezioni, raggruppate in due parti (relative ai questi ed ai quadri contabili) precedute da una serie di domande preliminari finalizzate a realizzare una prima ricognizione dei principali adempimenti di carattere contabile e finanziario (con la novità delle notizie generali dell’ente).