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COVID 19 ed alimenti5 min read

Il Covid19 è la patologia provocata dal “nuovo coronavirus” denominato Sars CoV 2. Tale virus è un virus rivestito ad RNA facente parte della famiglia dei coronaviridae. Tra tutti i coronavirus, solo 7 sono in grado di infettare l’uomo, prima del Sars CoV 2 altri coronavirus hanno provocato epidemie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome).

Questo nuovo virus, mutato da animali (a livello genomico gli studi dimostrano la possibilità che il Sars CoV 2 derivi da un virus che attaccava i pipistrelli) ed ora in grado di creare danno all’uomo, come detto provoca una patologia definita COVID 19 [1] (La nuova sigla è la sintesi dei termini CO-rona VI-rus D-isease e dell’anno d’identificazione, 2019).

Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:

  • la saliva, tossendo e starnutendo;
  • contatti diretti personali;
  • le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi.

In rari casi il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale.

Normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti.

Secondo i dati attualmente disponibili, le persone sintomatiche sono la causa più frequente di diffusione del virus. L’OMS [2] considera non frequente l’infezione da nuovo coronavirus prima che sviluppino sintomi.

Il periodo di incubazione varia tra 2 e 12 giorni; 14 giorni rappresentano il limite massimo di precauzione.

La via di trasmissione da temere è soprattutto quella respiratoria, non quella da superfici contaminate. E’ comunque sempre utile ricordare l’importanza di una corretta igiene delle superfici e delle mani. Anche l’uso di detergenti a base di alcol è sufficiente a uccidere il virus. Per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina).

Le malattie respiratorie normalmente non si trasmettono con gli alimenti. Anche qui il rispetto delle norme igieniche è fondamentale.

A sostenere la tesi che tale virus non si trasmetta attraverso gli alimenti c’è anche un parere scientifico dell’EFSA [3] (Agenzia Europea per la Sicurezza degli Alimenti).

L’EFSA sin dall’inizio osserva con attenzione la situazione relativa all’epidemia di coronavirus (COVID-19) che sta interessando un gran numero di Paesi in tutto il mondo. Attualmente non ci sono prove che il cibo sia fonte o veicolo di trasmissione probabile del virus.

Riguardo a questa tematica il direttore scientifico EFSA Marta Hugas ha dichiarato: “Le esperienze fatte con precedenti focolai epidemici riconducibili ai coronavirus, come il coronavirus della sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV) e il coronavirus della sindrome respiratoria mediorientale (MERS-CoV), evidenziano che non si è verificata trasmissione tramite il consumo di cibi. Al momento non ci sono prove che il coronavirus sia diverso in nessun modo”

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha affermato che, mentre in Cina sono stati gli animali la probabile fonte dell’infezione iniziale, il virus si sta diffondendo da persona a persona, principalmente tramite goccioline respiratorie che le persone emettono quando starnutiscono, tossiscono o espirano. Maggiori informazioni su coronavirus e alimenti sono reperibili su queste domande frequenti del BfR, l’organismo tedesco preposto alla valutazione del rischio.

Scienziati ed Enti di tutto il mondo stanno monitorando la diffusione del virus e non si registrano segnalazioni di trasmissione tramite il cibo. Per tale motivo l’EFSA non è attualmente coinvolta nella risposta all’epidemia di COVID-19. Sta tuttavia controllando la letteratura scientifica per eventuali nuove e pertinenti informazioni.

Gli alimenti quindi non creano direttamente problemi legati al Sars CoV 2, però potrebbero diventare un problema in alcune fasi della loro vita (from farm to fork). Ad esempio una fonte di contaminazione legata in qualche modo agli alimenti, potrebbe esserci per le persone durante la spesa, durante il contatto diretto con gli imballaggi degli alimenti.

Diversi studi (svolti dal National Institutes of Health (Nih) con la partecipazione dell’Università di Princeton e dell’Università della California) hanno infatti confermato che il Sars CoV 2 è in grado di resistere sui materiali diverso tempo: fino a 4 ore sul rame, fino a 24 ore sul cartone e fino a 72 ore su plastica e acciaio.

Gli imballaggi che andiamo a toccare nei supermercati o nei negozi alimentari sono fatti normalmente di cartone o plastica e vengono sicuramente toccati da più persone: da chi li produce, da chi li trasporta, da chi li smista fino a chi li compra.

Visto che una delle cose che tutti possiamo fare per la sopravvivenza è fare la spesa, è importante, per evitare eventuali contagi, seguire queste semplici regole:

  • Prima di effettuare la spesa sanificare le mani con gel idroalcolico
  • Effettuare la spesa indossando dei guanti protettivi
  • Appena terminata la spesa, fuori dal negozio o supermercato togliere e gettare i guanti prima di entrare in macchina
  • Prima di mettere in moto l’automobile procedere alla sanificazione delle mani con gel idroalcolico
  • Sanificare spesso l’automobile, soprattutto volante, cambio, freno a mano, maniglie di ingresso e pulsanti vari
  • Prima di sistemare la spesa è opportuno lavarsi le mani in modo corretto
  • Quando si entra in casa con la spesa e si appoggiano i sacchetti di plastica su piani o tavoli, procedere dopo che si è sistemata la merce nelle dispense, alla sanificazione del piano con prima prodotto sgrassatore o detergente e poi con prodotto disinfettante (utilizzando carta usa e getta)
  • Terminato il riordino ci si deve nuovamente lavare le mani in modo corretto
  • Prima e dopo la preparazione degli alimenti ci si deve lavare correttamente le mani e si deve evitare di toccare con le stesse mani: bocca, naso, occhi
  • Nel preparare alimenti rispettare sempre le buone prassi igieniche.

Il modo corretto per lavarsi le mani è quello indicato dall’OMS e dal Ministero della Salute e riportato nell’immagine sotto:

Dott. Matteo Fadenti