MOH: pubblicata la RACCOMANDAZIONE (UE) 2017/84

Alcune indagini recenti dimostrano che i MOH (idrocarburi degli oli minerali) risultano essere presenti in alcuni alimenti commercializzati nella grande distribuzione, anche con percentuali che arrivano all’83%. Già alcuni studi tedeschi oltre che francesi denunciavano l’eccessiva presenza di MOH in alcuni alimenti della grande distribuzione.

I food contact materials (in italiano materiali ed oggetti a contatto con gli alimenti MOCA) sono tutti quei materiali che vengono a contatto con gli alimenti. Per poter essere utilizzati questi vanno autorizzati e ovviamente vengono tracciati come se fossero veri e propri alimenti.

Spesso i materiali considerati MOCA possono contenere al loro interno diverse sostanze e soprattutto possono far migrare negli alimenti derivati o singole sostanze presenti nel materiale finito. Per alcune di queste sostanze che possono migrare negli alimenti, non sono presenti limiti di sicurezza normati.

L’esempio lampante ed attuale è quello dei MOH i quali vengono utilizzati come additivi per la produzione di materie plastiche, per esempio lubrificanti interni in polistirene, poliolefine, adesivi utilizzati nel packaging alimentare, cera carta e cartone, juta o sisal sacchetti con olio di dosaggio minerali, lubrificanti per grado di produrre e rivestimento di cera direttamente applicati al cibo.

I MOH sono quindi un gruppo diversificato di miscele di idrocarburi contenenti moltissimi composti chimici di strutture e dimensioni diverse, derivati principalmente da petrolio greggio ma anche sintetizzati da carbone, gas naturale e biomassa.

La composizione chimica della maggior parte delle miscele di MOH è sconosciuta e di solito varia da lotto a lotto: le specifiche sono spesso espresse in termini di viscosità o “densità”, in quanto relative all’applicazione dei prodotti, e non in termini di composizione chimica. Queste miscele estremamente complesse hanno una vasta gamma di utilizzi industriali e domestici.

Esistono numerose possibili fonti di MOH nel cibo: principalmente materiali per il confezionamento degli alimenti, additivi alimentari, coadiuvanti tecnologici e contaminanti ambientali come i lubrificanti.

Proprio per questo motivo è facile trovare i MOH negli alimenti e non solo migrati dai MOCA ma potenzialmente portati negli alimenti anche dall’inquinamento ambientale.

Il problema relativo a questo tipo di prodotti è stato già analizzato dagli esperti del gruppo CONTAM dell’ EFSA, i quali hanno individuato due tipi principali di MOH di interesse per la sicurezza alimentare: gli idrocarburi saturi (MOSH) e quelli aromatici (MOAH).

Il gruppo CONTAM ha condotto una valutazione dell’esposizione dei consumatori ai MOH, compresa la presenza di fondo o di basso livello negli alimenti. Dai dati disponibili, bassi livelli di MOH saturi erano presenti in tutti i gruppi di alimenti esaminati, mentre alti livelli sono stati trovati a volte in “pane e panini” e “cereali per il consumo umano” a causa del loro uso, rispettivamente, come agenti di distacco/antiaderenti e agenti spray usati per rendere lucidi i cereali.

La presenza di MOH sia saturi sia aromatici (anche se per i secondi i dati sono più limitati) negli alimenti secchi, inclusi dessert a base di miscele tipo “budino” e pasta, può essere parzialmente attribuita all’uso di confezioni con carta e/o cartone riciclati. L’esposizione a MOH saturi attraverso l’alimentazione era più alta tra i consumatori più giovani rispetto ad adulti e anziani.

In relazione ai rischi associati all’esposizione ai MOH negli alimenti, il gruppo di esperti scientifici CONTAM è giunto alla conclusione che ci potrebbe essere un potenziale motivo di preoccupazione per alcuni consumatori.

In particolare i consumatori che sono fedeli a un marchio o che acquistano spesso lo stesso prodotto alimentare nello stesso negozio possono essere esposti regolarmente ad alimenti con livelli di MOH più elevati. Questo è uno dei tanti motivi per cui la dieta sana e sicura dovrebbe essere il più varia possibile e seguire la stagionalità.

Nonostante inizialmente la problematica era stata identificata come poco prioritaria, il crescente interesse per il tema, ha portato alla raccomandazione dell’UE relativa al monitoraggio dei MOH, di cui riportiamo il testo integrale:

RACCOMANDAZIONE (UE) 2017/84 DELLA COMMISSIONE del 16 gennaio 2017 sul monitoraggio degli idrocarburi di oli minerali nei prodotti alimentari e nei materiali e negli oggetti destinati a venire a contatto con prodotti alimentari

HA ADOTTATO LA PRESENTE RACCOMANDAZIONE:

  1. Con il coinvolgimento attivo degli operatori del settore alimentare e degli addetti alla produzione, alla lavorazione e alla distribuzione di materiali a contatto con gli alimenti, nonché di altre parti interessate, gli Stati membri dovrebbero svolgere un’attività di monitoraggio della presenza di MOH negli alimenti nel periodo 2017-2018. L’attività di monitoraggio dovrebbe riguardare: grassi animali, pane e panini, prodotti da forno fini, cereali da colazione, prodotti di confetteria (compreso il cioccolato) e cacao, pesce, prodotti a base di pesce (pesce inscatolato), cereali destinati al consumo umano, gelati e dolci, semi oleosi, pasta, prodotti derivati dai cereali, legumi secchi, insaccati, frutta a guscio, oli vegetali, nonché i materiali a contatto con gli alimenti utilizzati per questi prodotti. 17.1.2017 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 12/95 ( 1 ) EFSA Panel on Contaminants in the Food Chain (CONTAM); Scientific Opinion on Mineral Oil Hydrocarbons in Food. EFSA Journal 2012;10(6):2704. p. 185 pp., doi:10.2903/j.efsa.2012.2704.
  2. Al fine di assicurare l’applicazione uniforme della presente raccomandazione e generare risultati del monitoraggio affidabili e comparabili si dovrebbero seguire gli orientamenti specifici elaborati dall’EU-RL nel contesto della presente raccomandazione («gli orientamenti»). Poiché tali orientamenti non sono ancora stati elaborati, gli Stati membri dovrebbero collaborare con l’EU-RL alla loro redazione secondo le proprie necessità legate allo sviluppo di competenze nell’analisi.
  3. Gli Stati membri dovrebbero eseguire il campionamento dei prodotti alimentari conformemente alle disposizioni del regolamento (CE) n. 333/2007 della Commissione ( 1 ). Il campionamento dovrebbe includere un numero proporzionato di alimenti preconfezionati. Il campionamento di materiali a contatto con gli alimenti dovrebbe essere eseguito secondo le migliori pratiche, adeguate per i materiali o gli oggetti specifici, come indicato negli orientamenti. Ulteriori possibili fonti di MOH legate all’uso di altri materiali a contatto con gli alimenti nella catena di fornitura, ad esempio durante la conservazione o la lavorazione, dovrebbero essere esaminate qualora sussista una chiara indicazione del loro contributo alla presenza di MOH. Il campionamento dei prodotti alimentari preconfezionati dovrebbe concentrarsi su prodotti alimentari prossimi alla scadenza del termine minimo di conservazione e che sono lavorati o conservati a temperature relativamente elevate.
  4. I campioni dovrebbero essere analizzati così come commercializzati. Per quanto riguarda gli alimenti preconfezionati, il livello di MOH dovrebbe essere determinato sia negli alimenti, sia nei materiali a contatto con gli alimenti qualora essi siano sospettati di essere la fonte dei MOH rilevati. Andrebbe prestata particolare attenzione alle differenze esistenti tra MOSH e MOAH e all’interpretazione dei risultati dell’analisi al fine di garantire che i dati generati siano affidabili e comparabili. Gli Stati membri che intendono analizzare la presenza di MOSH e MOAH negli alimenti e nei materiali a contatto con gli alimenti possono richiedere l’assistenza tecnica dell’EU-RL.
  5. Qualora siano rilevati MOH negli alimenti, gli Stati membri dovrebbero svolgere ulteriori indagini negli stabilimenti alimentari per determinarne l’eventuale fonte o le eventuali fonti. Per quanto possibile, le indagini dovrebbero riguardare i sistemi impiegati dagli operatori del settore alimentare che potrebbero avere un effetto sulla contaminazione o limitarla (ad es. metodi di produzione e lavorazione, analisi dei pericoli e punti critici di controllo — HACCP — oppure sistemi e misure simili attuati allo scopo di prevenire tale contaminazione).
  6. Qualora i MOH siano rilevati o abbiano origine nei materiali a contatto con gli alimenti, gli Stati membri dovrebbero raccogliere dati su tali materiali (ad es. tipo e composizione dell’imballaggio, presenza di barriere funzionali, durata di conservazione dell’alimento confezionato) e svolgere ulteriori indagini presso gli stabilimenti degli addetti alla produzione, alla lavorazione e alla distribuzione di materiali a contatto con gli alimenti per determinare quali siano i sistemi in atto nelle imprese interessate (ad es. metodi di produzione e lavorazione dei materiali a contatto con gli alimenti e documentazione richiesta a norma del regolamento (CE) n. 2023/2006 della Commissione ( 2 ) sulle buone pratiche di fabbricazione), come indicato negli orientamenti.
  7. Gli Stati membri, gli operatori del settore alimentare, gli addetti alla produzione, alla lavorazione e alla distribuzione di materiali a contatto con gli alimenti e le altre parti interessate dovrebbero trasmettere all’EFSA i dati delle attività di monitoraggio (espressi sulla base della massa complessiva), con le informazioni e nel formato elettronico previsti dall’EFSA ai fini del loro inserimento in una banca dati unica; i dati dovrebbero essere trasmessi preferibilmente entro il 1o ottobre 2017 e successivamente entro il 1o ottobre 2018. Gli ultimi risultati dovrebbero essere presentati entro il 28 febbraio 2019. I dati di occorrenza eventualmente disponibili per il 2016 che non siano ancora stati trasmessi dovrebbero essere comunicati al più presto con le stesse modalità.

L’aspetto importante è che quindi deve essere sempre maggiore la consapevolezza dei produttori e dei commercianti di MOCA, nonché degli utilizzatori, che devono prendere in considerazione all’interno del manuale HACCP tutte queste informazioni riguardo ai MOH ed in generale ai MOCA, materia di crescente interesse nel campo del food safety dove c’è ancora molto da fare per tutelare davvero la salute dei consumatori.

Dott. Matteo Fadenti


Stampa articolo