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COVID19: le procedure di pulizia e sanificazione nei luoghi di lavoro16 min read

Una delle misure che tutte le attività dovranno effettuare per gestire in modo corretto il problema di salute pubblica COVID19 è quello della regolare e corretta pulizia, disinfezione e sanificazione degli ambienti di lavoro.

È evidente che sia per chi ha continuato l’attività lavorativa per tutto il periodo di emergenza, sia per chi aprirà nella così detta fase 2, la pulizia e la sanificazione dovranno essere svolte, nel miglior modo possibile.

Su questa tematica negli ultimi giorni, a causa del susseguirsi di linee guida, DPCM, Ordinanze Regionali ha creato nei datori di lavoro un po’ di confusione. L’obiettivo del presente articolo è quello di fare chiarezza su una forma di prevenzione importantissima per contrastare la trasmissione del SARS COV 2.

OBBLIGHI NORMATIVI

I riferimenti normativi sulla questione sono diversi, e sicuramente dobbiamo citare:

Partendo dal protocollo, in materia di sanificazione e pulizia degli ambienti di lavoro, viene riportato:

“l’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago”

Come si legge, il protocollo parla di pulizia e di sanificazione che devono essere svolte in modo periodico, sia per quanto riguarda le postazioni di lavoro che per quanto riguarda le aree comuni. Questi processi è evidente che potranno essere svolti o da ditte esterne specializzate (come vedremo dopo), oppure internamente direttamente dal personale aziendale, solo però se adeguatamente formato e attrezzato con prodotti idonei e attrezzature idonee (come vedremo poi nel proseguo dell’articolo). L’aspetto chiaro è comunque che pulizia e sanificazione vanno svolte periodicamente ed evidentemente di continuo (quindi non solo all’apertura dell’attività).

Il protocollo inoltre aggiunge: “occorre garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi”.

Da questa parte del protocollo si capisce che nell’ambiente di lavoro si deve pulire e sanificare tutto per ridurre il rischio, prestando però particolare attenzione a tutti quegli oggetti come telefoni, tastiere, maniglie corrimano, ecc che vengono toccati spesso dalle persone. Infatti il SARS COV 2 è un virus che si trasmette soprattutto per contatto con parti contaminate.

L’obiettivo è quindi fare in modo che le superfici siano sempre pulite e disinfettate, per limitare il più possibile la trasmissione del virus. Ricordiamo che le superfici non solo si contaminano se toccate direttamente da persone contaminate, ma anche attraverso il sistema della sedimentazione. Maggiore è la contaminazione dell’aria, maggiore sarà il numero dei microrganismi che sedimentano per gravità.

Il protocollo fornisce anche ulteriori indicazioni, che fanno peraltro riferimento alla circolare del Ministero della Salute del 22 febbraio 2020. Infatti viene riportato:

“nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali aziendali, si procede alla pulizia e sanificazione dei suddetti secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute nonché alla loro ventilazione”, ed inoltre viene aggiunto: “nelle aree geografiche a maggiore endemia o nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di COVID-19, in aggiunta alle normali attività di pulizia, è necessario prevedere, alla riapertura, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, ai sensi della circolare 5443 del 22 febbraio 2020..”.

Come si può leggere il protocollo prevede non solo in caso di presenza di persona positiva al COVID19 nell’attività, ma anche per la riapertura nelle aziende nelle regioni più colpite (come ad esempio le regioni del nord Italia) l’obbligo (alla riapertura appunto) di effettuare una sanificazione profonda ed aggiuntiva.

I riferimenti per fare questi interventi “straordinari” come detto sono riportati nella circolare 5443 del 22 Febbraio 2020 del Ministero della Salute, che riporta:

“A causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente per diverso tempo, i luoghi e le aree potenzialmente contaminati da SARS-CoV-2 devono essere sottoposti a completa pulizia con acqua e detergenti comuni prima di essere nuovamente utilizzati. Per la decontaminazione, si raccomanda l’uso di ipoclorito di sodio 0,1% dopo pulizia. Per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con un detergente neutro.

Durante le operazioni di pulizia con prodotti chimici, assicurare la ventilazione degli ambienti.

Tutte le operazioni di pulizia devono essere condotte da personale che indossa DPI (filtrante respiratorio FFP2 o FFP3, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a maniche lunghe, e seguire le misure indicate per la rimozione in sicurezza dei DPI (svestizione). Dopo l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto.

Vanno pulite con particolare attenzione tutte le superfici toccate di frequente, quali superfici di muri, porte e finestre, superfici dei servizi igienici e sanitari. La biancheria da letto, le tende e altri materiali di tessuto devono essere sottoposti a un ciclo di lavaggio con acqua calda a 90°C e detergente. Qualora non sia possibile il lavaggio a 90°C per le caratteristiche del tessuto, addizionare il ciclo di lavaggio con candeggina o prodotti a base di ipoclorito di sodio).

Come si può vedere vengono date delle indicazioni precise su che tipo di disinfettanti utilizzare e cosa nello specifico trattare. Anche in questo caso per questo tipo di sanificazione straordinaria ci si può affidare a ditta esterna specializzata (opzione consigliata per la complessità di alcuni interventi) oppure si può gestire la questione internamente ma solo se il personale è formato (ha svolto un corso specifico sulla sanificazione e disinfezione degli ambienti di lavoro per il problema COVID19), attrezzato con idonei prodotti (disinfettanti biocidi presidi medico chirurgici, detergente sgrassatori), idonee attrezzature e sia in possesso di tutti i DPI previsti e che sia formato al corretto utilizzo degli stessi (si ricorda che gli APVR sono DPI di III categoria e quindi per il loro utilizzo è obbligatoria formazione specifica).

È evidente che tali procedure si affiancano a quelle già obbligatorie ai sensi del D.Lgs. 81/08 che prevede che i luoghi di lavoro oltre che sicuri siano salubri, ordinati e puliti; e per le attività alimentari, alle pulizie obbligatorie previste dal metodo HACCP per garantire la sicurezza degli alimenti.

BASI FORMATIVE DEL PERSONALE

Il personale (sia interno che delle ditte esterne) che svolge gli interventi di pulizia e sanificazione deve essere informato, formato [3] ed addestrato su:

  • Basi microbiologiche (differenza tra virus e batteri e loro caratteristiche in funzione della disinfezione)
  • Definizioni di pulizia, detersione, igienizzazione, disinfezione, sanificazione e sterilizzazione
  • Prodotti chimici da utilizzare, la loro scelta corretta ed il loro utilizzo corretto
  • Metodi fisici di disinfezione
  • Modalità d’uso delle attrezzature
  • Procedure di lavoro da seguire
  • Utilizzo corretto DPI

Personale non formato potrebbe non effettuare una pulizia e sanificazione corretta e potrebbe addirittura tenere dei comportamenti sbagliati ed insicuri per sé e per gli altri. La formazione effettuata dovrà essere documentata (con attestato, registro presenze e test finale).

REQUISITI DELLE DITTE ESTERNE

Quando una azienda decide di affidarsi a una ditta esterna, si deve stare attenti a selezionare correttamente il fornitore. Infatti vista l’emergenza molte attività si sono improvvisate aziende di pulizia e sanificazione.

Per capire però chi può effettuare che cosa è importante capire da dove vengono i riferimenti normativi, ovvero si dovrà tener conto il D.M. 7 luglio 1997, n. 274, regolamento di attuazione degli artt.1 e 4 della Legge 25 Gennaio 1994, n.82, il cui titolo è “disciplina delle attività di pulizia, di disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione”. Queste disposizioni sono poi state modificate del decreto-legge n. 7/2007 (in vigore dal 2 febbraio 2007), convertito, con modificazioni, dalla Legge 2 aprile 2007, n. 40, e tali aggiornamenti normativi prevedono che:

  • le attività di pulizia e disinfezione sono soggette esclusivamente alla sola dichiarazione di inizio attività (SCIA), da presentare alla Camera di Commercio competente, e non possono essere subordinate a particolari requisiti professionali, culturali e di esperienza professionale.
  • le attività di disinfestazione, derattizzazione e sanificazione, di conseguenza, saranno invece destinatarie dell’applicazione sia dei requisiti di onorabilità e capacità economico-finanziaria e sia quelli di natura professionale e tecnico-organizzativi,

Quindi le ditte che possono effettuare la sanificazione hanno in visura camerale lo specifico codice ATECO 81.29.10 con specifica sulla sanificazione.

Le ditte di pulizia autorizzate alla sola pulizia e disinfezione (codice ATECO 81.21.00) NON possono effettuare la sanificazione, ma solo interventi, appunto, di pulizia e disinfezione.

Questo è importante poiché se la ditta poi volesse accedere agli ammortizzatori sociali per l’effettuazione della sanificazione (come previsto dal protocollo), la stessa dovrà essere svolta da azienda realmente autorizzata ad effettuare gli interventi di sanificazione.

Tale aspetto non è importante solo ai fini burocratici, ma anche ai fini tecnici, visto che le ditte autorizzate a svolgere la sanificazione devono avere un responsabile tecnico che abbia uno dei seguenti requisiti:

  • Assolvimento dell’obbligo scolastico, in ragione dell’ordinamento temporalmente vigente, e svolgimento di un periodo di esperienza professionale qualificata nello specifico campo di attività all’interno di imprese del settore, per almeno 2 anni nel caso di attività di pulizia e disinfezione e di almeno 3 anni per le attività di disinfestazione, derattizzazione e sanificazione
  • Attestato di qualifica a carattere tecnico attinente l’attività conseguito ai sensi della legislazione vigente in materia di formazione professionale (si ritiene idoneo il corso professionale il cui piano di studi abbia previsto almeno un corso biennale di chimica per l’esercizio delle attività di pulizia e disinfezione, nonchè nozioni di scienze naturali e biologiche per le attività di disinfestazione, derattizzazione sanificazione)
  • Diploma di istruzione secondaria superiore in materia tecnica attinente l’attività (si ritiene idoneo il diploma il cui piano di studi abbia previsto almeno un corso biennale di chimica per l’esercizio delle attività di pulizia e disinfezione, nonchè nozioni di scienze naturali e biologiche per le attività di disinfestazione, derattizzazione sanificazione)
  • Diploma universitario o di laurea in materia tecnica utile ai fini dello svolgimento dell’attività (si ritiene idoneo il titolo il cui piano di studi abbia previsto almeno un corso biennale di chimica per l’esercizio delle attività di pulizia e disinfezione, nonchè nozioni di scienze naturali e biologiche per le attività di disinfestazione, derattizzazione sanificazione).

Tale soggetto dovrà avere un rapporto con l’impresa di questo tipo:

  • Ditte individuali: es. titolare, collaboratore familiare del titolare, un dipendente, un associato in partecipazioni, un responsabile tecnico organizzativo, ecc.;
  • Per le società: es. socio per le s.n.c., socio accomandatario per le s.a.s., amministratore, un dipendente, un associato in partecipazioni, un responsabile tecnico organizzativo.

La presenza di tale figura garantisce che l’attività svolta rispetti quanto previsto dalle norme e dalla tecnica.

DEFINIZIONI

Prima di analizzare i prodotti da usare e le procedure da rispettare è importante conoscere le definizioni di ciò che si deve svolgere:

PULIZIA: complesso di procedimenti e operazioni atti a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti confinati e aree di pertinenza;

DETERSIONE: pulire, rimuovere lo sporco, il grasso, attraverso un prodotto detergente. Gli sgrassatori hanno forte azione contro il grasso anche quello più resistente. Un sinonimo di detersione è l’igienizzazione.

DISINFEZIONE: complesso dei procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati e aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni. DISINFETTANTI=BIOCIDI.

SANIFICAZIONE: complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione ovvero per quanto riguarda l’illuminazione e il rumore.

STERILIZZAZIONE: eliminazione di tutti i microrganismi e delle loro spore da oggetti o sostanze varie, ottenuta tramite calore, radiazioni o agenti chimici sterilizzanti.

SCELTA DEI PRODOTTI

I prodotti utilizzati dovranno garantire tutte le fasi previste, ovvero la pulizia e detersione, la disinfezione e la sanificazione.

Le indicazioni ministeriali sopra riportate, indicano come prodotti utili all’eliminazione del SARS COV 2, i seguenti prodotti: “…sono efficacemente inattivati da adeguate procedure di sanificazione che includano l’utilizzo dei comuni disinfettanti di uso ospedaliero, quali ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato”.

In realtà i disinfettanti attivi nei confronti del SARS COV 2, così come nei confronti degli altri virus rivestiti, sono:

–          Accelerated hydrogen peroxide –  Acqua ossigenata accelerata  (0,5%)

–          Benzalkonium chloride –  Cloruro di benzalconio  (0,05%)*

–          Ethyl alcohol – Alcool etilico (70%)

–          Isopropanol – Isopropanolo (50%)

–          Sodium hypochlorite – Ipoclorito di sodio (0,1– 0,5%)

–          Sodium chlorite – Clorito di sodio  (0,23%)

Tali prodotti servono quindi ad eliminare diversi microrganismi, incluso il SARS COV 2, essendo biocidi riconosciuti. I disinfettanti chimici utilizzati quindi, per essere definiti idonei, dovranno riportare in etichetta l’indicazione di presidio medico chirurgico e dovranno avere come principio attivo uno o più di queste sostanze indicate.

Si ricorda che è importante non confondere i disinfettanti con gli igienizzanti. Infatti spesso le etichette possono trarre in inganno gli utilizzatori meno formati. Spesso gli igienizzanti riportano simboli simili a quello di presidio medico chirurgico e sempre in etichetta vengono inserite frasi come: “rimuove i batteri” o “aiuta a rimuovere i microbi”. Tali indicazioni non devono trarre in inganno.

Gli igienizzanti infatti sono dei semplici detergenti che NON sono in grado di uccidere i microrganismi, bensì hanno lo scopo di rimuovere lo sporco ed il grasso (soprattutto gli sgrassatori). Siccome i batteri nella maggior parte si trovano proprio all’interno dello sporco e del grasso (che viene usato come cibo dai batteri), la rimozione di questo sporco aiuta a rimuove anche i batteri su di esso. Ma un igienizzante non è in grado di uccidere la maggior parte dei microrganismi patogeni come invece deve fare, da definizione, un disinfettante.

Oltre ai disinfettanti di tipo chimico, si possono usare soprattutto per le fasi di sanificazione anche disinfettanti di tipo fisico, come il calore oppure sistemi come l’ozono.

Si ricorda che per essere efficaci con il calore è meglio usare sistemi a calore umido piuttosto che secco, andando ad agire a circa 100°C per almeno 2/3 minuti sulle superfici da trattare. Il SARS COV 2 viene eliminato a 56°c in 30 minuti.

L’Ozono viene prodotto mediante generatori che sfruttano l’elettricità (effetto corona).

Un flusso di gas (aria secca oppure ossigeno) viene fatto attraversare da una scarica elettrica ad alta tensione generata da un dielettrico in ceramica o vetro.

I generatori di ozono consentono di produrre il disinfettante direttamente in loco e nel momento dell’utilizzo, ma occorre prendere molte precauzioni in quanto il gas può causare fenomeni di irritazione ed intossicazione per le persone presenti. L’ozono viene utilizzato sotto forma di gas (in assenza di persone) oppure disperso in acqua per lavaggio.

Per effettuare la sanificazione con ozono si devono utilizzare macchinari certificati e soprattutto si devono utilizzare rispettando scrupolosamente quanto indicato dal produttore (soprattutto in funzione della concentrazione, il tempo e i m3 da trattare).

Anche le radiazioni con raggi UVC sono molto efficaci. Difatti i raggi UVC vanno a creare danni al DNA o RNA del microrganismo e ne impediscono la replicazione. I raggi UVC, come del resto l’ozono, vanno usati però con grande attenzione. Sarebbe meglio utilizzare metodi fissi, dove non è necessaria la presenza dell’uomo, piuttosto che le lampade UVC che se usate senza protezioni ed in modo scorretto possono risultare altamente irritanti per occhi e cute.

PROCEDURE DI INTERVENTO

Dopo aver scelto i prodotti più idonei e aver selezionato le attrezzature adatte per gli interventi, si deve verificare che le attrezzature siano conformi a quanto detto precedentemente, che i disinfettanti siano conformi a quanto sopra riportato e che NON siano scaduti.

Prima di procedere con qualsiasi intervento gli addetti dovranno indossare i DPI necessari, ovvero per la sanificazione periodica: mascherina FFP3 o FFP2, occhiali protettivi o visiera e guanti da lavoro. In caso di sanificazione post caso covid19 si dovrà indossare anche la tuta in tyvek o similare.

Successivamente occorre:

1 Rimuovere, ove possibile, gli oggetti presenti sugli arredamenti e confinarli così da potere procedere con la loro pulizia e sanificazione in un secondo momento.

2 Distaccare attrezzature dalla corrente elettrica prima di procedere con le attività previste.

3 Effettuare pulizia meccanica dall’alto al basso.

4 Effettuare detersione e sgrassatura.

5 Effettuare Disinfezione procedendo dall’alto al basso per concludersi con il pavimento e procedendo dalla zona meno contaminata a quella più contaminata.

6 Al termine delle operazioni manuali, eseguire sanificazione mediante aerosol per il raggiungimento dei punti ciechi o le aree di difficile accesso o ozono dopo aver sanificato gli oggetti precedentemente rimossi, e riposizionati nelle loro sedi originarie.

I tessuti di divani, tende, tappeti ecc o vanno lavati presso lavanderia con sistemi che garantiscano la sanificazione oppure trattati con ozono o vapore o spray disinfettanti o disinfettanti nebulizzati.

Inoltre giornalmente:

a) Ogni lavoratore provvede alla sanificazione del proprio posto di lavoro utilizzando prodotti già diluiti e ponti all’uso, prevalentemente nebulizzati mediante spruzzino. La pulizia della postazione viene effettuata ad inizio della fruizione della postazione di lavoro da parte del singolo lavoratore. Qualora la postazione venga usata da più operatori nell’arco della giornata, ogni operatore sanificherà la postazione prima dell’utilizzo.

b) I bagni vengono sanificati più volte al giorno usando detergenti e disinfettanti, fatto salvo eventuali casi di positività (vedasi specifico paragrafo);

c) La pulizia viene effettuata a fine di ogni turno di lavoro;

d) Periodicamente si procede alla sanificazione di tastiere, schermi touch e mouse usando specifici detergenti e disinfettanti;

e) Aree break vengono sanificate dopo il periodo di fruizione definito in base all’organizzazione delle pause e prevede la sanificazione anche dei distributori automatici, per quanto concerne la pulsantiera e la zona di prelievo dei prodotti, per assicurare la sanificazione di tutte le superfici con cui può entrare in contatto il lavoratore;

f) Spogliatoi, vengono sanificati dopo ogni turno di utilizzo, in base ai turni di ingresso e uscita.

Tutte queste fasi dovranno essere inserite in una specifica procedura di applicazione del protocollo dove deve essere previsto un capitolo specifico sugli interventi di pulizia, disinfezione e sanificazione da effettuare regolarmente in azienda.

Ricordiamo che le procedure potranno essere anche lo strumento con cui informare i lavoratori, che attraverso queste e attraverso specifico corso di formazione dovranno anche apprendere quali errori non commettere durante questi interventi, errori di seguito riassunti:

  • NON FAR AGIRE IL DISINFETTANTE: infatti tutti i disinfettanti hanno un tempo di azione (presente in etichetta e sulla scheda tecnica) espresso in minuti che deve essere rispettato. Non far agire il prodotto vuol dire renderlo inefficace.
  • NON SGRASSARE/DETERGERE PRIMA DI USARE DISINFETTANTE CHIMICO: per essere efficace ogni intervento di disinfezione deve essere preceduto da una pulizia e da una detersione. Questo poiché lo sporco residuo può proteggere i microrganismi ed in alcuni casi inattivare il disinfettante.
  • USARE DETERGENTI O IGIENIZZANTI COME DISINFETTANTI: come abbiamo visto queste due procedure sono totalmente diverse, disinfettare permettere di uccidere i microrganismi, igienizzare vuol dire rimuovere solo quelli presenti sul grasso e lo sporco residuo.
  • USARE I DISINFETTANTI SBAGLIATI PER CIO’ CHE VOGLIO ELIMINARE: i disinfettanti sono diversi, prima di procedere nelle operazioni, scegliere quello più adatto alle esigenze.
  • USARE I PRODOTTI INSIEME AD ATTREZZATURE SPORCHE E NON IGIENIZZATE: quando si usano certi prodotti insieme alle attrezzature, è fondamentale che anche quest’ultime siano pulite e sanificate.

Soprattutto altra regola molto importante da seguire sempre è: NON MISCHIARE MAI I DISINFETTANTI PER RENDERLI PIU’ ATTIVI, difatti miscele non controllate potrebbero creare gas tossici molto pericolosi per gli addetti.

Dott. Matteo Fadenti

Per corsi sanificazione per abilitare gli addetti a svolgere internamente gli interventi previsti dai riferimenti normativi scrivere a: sicurgarda@gmail.com