Dopo il no della Consulta alla riforma delle province mediate decreto legge, il Consiglio dei ministri, nella seduta del 5 luglio, ha dato il via libera ad un nuovo disegno di legge costituzionale, da sottoporre al parere della Conferenza unificata.

Il ddl, composto di soli 3 articoli, cancella la parola “province” dalla carta costituzionale e prevede che “Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge costituzionale le province sono soppresse e, sulla base di criteri e requisiti generali definiti con legge dello Stato, sono individuate dallo Stato e dalle Regioni, nell’ambito delle rispettive competenze, le forme e le modalità di esercizio delle relative funzioni”.

Nella proposta una nuova formulazione dell’art. 114 della Cost., secondo cui sono componenti necessarie della repubblica i comuni, le regioni e lo Stato. Anche le Città metropolitane cessano di essere componenti della Repubblica: sarà una legge ordinaria a prevederne funzioni e ordinamento come enti di governo delle aree metropolitane. In altri termini, si ricomincia da zero.

Rendiamo qui disponibili le prime considerazioni dell’Upi sul ddl.


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