Il 13 luglio u.s. Aran e sindacati hanno firmato in via definitiva il contratto collettivo nazionale quadro 2016-2018 che ridefinisce i nuovi comparti e le nuove aree di contrattazione del pubblico impiego.

L’accordo fa seguito alla trattativa iniziata a fine 2015 e definisce la nuova cornice entro la quale avranno luogo i rinnovi contrattuali del triennio 2016-2018 riaprendo la stagione negoziale dopo molti anni di blocco della contrattazione e cambiando in profondità l’assetto del sistema contrattuale pubblico. In particolare, i comparti di contrattazione passano da 11 a 4, in linea con la norma di legge che pone un tetto massimo di quattro al numero dei comparti (art. 40, c. 2 del d.lgs. n. 165/2001) determinando una notevole semplificazione dell’attività negoziale: in passato, per gli 11 comparti e le 8 aree dirigenziali era necessario concludere 38 accordi per ogni quadriennio; oggi, gli accordi da stipulare saranno 8 per triennio contrattuale.

E’ stata mantenuta la distinzione tra PA centrale e PA regionale e locale e si è tenuto conto, in special modo con riferimento alle aree dirigenziali, del nuovo profilo dell’organizzazione amministrativa disegnato nell’ambito della recente riforma della pubblica amministrazione (l. n. 124/2015).

I nuovi comparti sono:

  • Funzioni centrali, nel quale confluiscono gli attuali comparti Ministeri, Agenzie fiscali, Enti pubblici non economici ed altri enti;
  • Funzioni Locali, che conserva il perimetro dell’attuale comparto Regioni-autonomie locali;
  • Istruzione e ricerca, nel quale sono compresi gli attuali comparti Scuola, Accademie e conservatori, Università, Enti pubblici di ricerca ed altri enti;
  • Sanità, che non muta sostanzialmente la sua fisionomia, ricomprendendo gli enti ed aziende dell’attuale comparto Sanità.

In stretto collegamento con i quattro comparti, l’accordo ha anche operato una ridefinizione delle aree dirigenziali, cioè degli ambiti sui quali saranno negoziati gli specifici accordi riguardanti la dirigenza pubblica.

Le nuove aree dirigenziali sono:

  • Area delle Funzioni centrali, comprendente i dirigenti delle amministrazioni che confluiscono nel comparto Funzione centrali, cui si aggiungono i professionisti e i medici degli enti pubblici non economici;
  • Area delle Funzioni locali, nel quale trovano collocazione i dirigenti degli enti del comparto Funzioni locali; i dirigenti amministrativi, tecnici e professionali degli enti ed aziende del comparto Sanità; i segretari comunali e provinciali;
  • Area dell’Istruzione e della ricerca, comprendente i dirigenti del comparto Istruzione e ricerca;
  • Area della Sanità, all’interno del quale sono collocati i dirigenti degli enti ed aziende del comparto Sanità, ad eccezione dei dirigenti amministrativi, tecnici e professionali.

Per accompagnare la transizione al nuovo assetto contrattuale, le parti hanno stabilito una breve finestra temporale all’interno della quale i sindacati potranno realizzare processi di aggregazione o fusione. Si tratta di una previsione che intende agevolare il percorso verso il nuovo assetto della rappresentatività sindacale del pubblico impiego.

Per approfondimenti leggi il comunicato dell’Aran.


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