L’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN) ha pubblicato tre interessanti rapporti che riguardano ii dipendenti pubblici:

  1. Rapporto semestrale  sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti, che presenta un’analisi degli ordinamenti professionali del personale del comparto Funzioni centrali, con particolare attenzione agli aspetti retributivi. (LINK );
  2. Rapporto (viii) sul monitoraggio della contrattazione integrativa nel lavoro pubblico, che fornisce una sintesi delle risultanze del monitoraggio nell’anno 2019 ed un maggior dettaglio, con puntuali riscontri delle materie trattate, dell’attività contrattuale di secondo livello che si è svolta nel corso dell’anno 2018 (LINK);
  3.  Aggiornamento delle elaborazioni statistiche sulle retribuzioni medie pro-capite nella PA  (LINK).

Divario retributivo – Le statistiche elaborate dall’ARAN su dati RGS- IGOP , aggiornati al 2020 ma riferiti al periodo 2001 – 2018, ci informano che, nel corso degli anni, è aumentato di molto il divario retributivo (stipendio +accessorio) fra il personale dei diversi comparti.

Le sorprese non mancano.

I dipendenti mediamente più pagati sono quelli della magistratura (137.341€);  carriera prefettizia ( 100.380€);  Autorità indipendenti (93.949 €);  carriera diplomatica (80.461); carriera penitenziaria (85.852 €) e  Presidenza del Consiglio dei ministri (media 68.000 €).

Agli ultimi posti della classifica si collocano i dipendenti delle Università, esclusi professori e ricercatori (29,067 €); Scuola (30.220 €);  Funzioni locali (30.220 €); Istruzione e ricerca (30.226 €) e dei Ministeri (31.060).

In sintesi, guadagnano di più i dipendenti non contrattualizzati (stipendio stabilito per legge) rispetto a quelli le cui retribuzioni e trattamenti accessori sono definiti dal CCNL

Le Organizzazioni sindacali cosa ne pensano ? Non hanno nulla da dire?


Stampa articolo