IN POCHE PAROLE…

Dal 1° gennaio 2024, parte la digitalizzazione dei contratti pubblici per tutti i contratti di appalto o concessione, di qualunque importo, nei settori ordinari e nei settori speciali, sospesa dal nuovo codice dei contratti fino al 31 dicembre 2023 anche per le nuove procedure.

Scatta, quindi, l’obbligo per il RUP di utilizzare le piattaforme certificate secondo le regole tecniche di cui all’art. 26 del nuovo Codice dei contratti, per le varie fasi dell’appalto e delle concessioni.

Cambiano le regole per acquisire il codice identificativo di gara (CIG) per tutti i contratti.


LINK utili

Nuovo Codice dei contratti pubblici

Deliberazione ANAC 13.12.2023 n. 582

Acquisti in rete e PCP Anac: integrazione

Parere MIT 2196/2023

AgID Regole tecniche e-procurement

Comunicato Presidente ANAC del 10 genn. 2024


Dovrebbe decollare da questo nuovo anno la digitalizzazione degli acquisiti pubblici. Le premesse ci sono tutte, mancano le prove che tutto funzionerà nel migliore dei modi.

Torna di attualità il parere del Mit reso a luglio dello scorso anno (in questa Rivista…), con cui il Supporto giuridico del Ministero spiegava  che dal 1° gennaio 2024, per tutti i contratti di appalto o concessione, di qualunque importo (anche sotto i 5mila euro), nei settori ordinari e nei settori speciali, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti sarebbero state tenute ad utilizzare, per le varie fasi degli appalti e delle concessioni, le piattaforme certificate secondo le regole tecniche di cui all’articolo 26 del Codice dei contratti (AgID Regole tecniche e-procurement).

Il parere è confermato  dalla recente comunicazione dell’Anac (newsletter 1/2024), in cui si spiega che, a far data dal 2 gennaio 2024, scatta la prevista digitalizzazione dei contratti pubblici (in questa Rivista  ANAC: indicazioni operative in vigore dal 1° gennaio 2024 per la digitalizzazione degli appalti, con rischio alto di “paralisi”).

Ma è subito intervenuto un nuovo comunicato del Presidente dell’Anac  che sposta al 1 ottobre 2024 l’utilizzo delle nuove modalità di rilascio del CIG  per gli acquisiti sotto i 5.000 euro, (leggi in questa Rivista I mini – acquisiti sotto i 5.000 euro: il CIG su piattaforme certificate slitta al 1° ottobre 2024 (opportuna decisione dell’ANAC)

Per quanto attiene alle nuove modalità di acquisizione del CIG, il Presidente dell’Autorità così sintetizza (in questa Rivista “Come acquisire il CIG dal 2024”), rinviano per il resto alla deliberazione ANAC 582/2023:

  • «a decorrere dal 1° gennaio 2024, l’acquisizione del CIG viene effettuata direttamente dalle piattaforme di approvvigionamento digitale certificate che gestiscono il ciclo di vita del contratto, mediante lo scambio di dati e informazioni con la BDNCP. Di conseguenza, il CIG non deve più essere acquisito inserendo dati in un sistema separato, come succedeva con SIMOG/SmartCIG. Non esiste più lo SmartCIG, ora tutti i contratti sono gestiti mediante acquisizione del CIG, salvo la suddetta proroga  del rilascio del CIG per gli acquisiti d’importo inferiore ai 5.000 euro.
  • La gestione del contratto sulla piattaforma di approvvigionamento digitale certificata consente di acquisire immediatamente il CIG, al momento della gestione della specifica fase del contratto che lo richiede, mediante scambio di dati in modalità interoperabile tra BDNCP e la piattaforma.
  • L’acquisizione del CIG è obbligatoria non solo per tutti i contratti pubblici che sono sottoposti alla disciplina del Codice, ma anche per diversi tipi di contratti esclusi dal Codice, nonché per tutte quelle fattispecie sottoposte agli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui all’articolo 3 della legge 13 agosto 2010, n. 136.
  • Per queste tipologie è stata prevista una duplice possibilità per acquisire il CIG: ricorrere alle piattaforme certificate oppure utilizzare un’interfaccia web messa a disposizione dalla Piattaforma contratti pubblici – PCP (sezione della BDNCP).

Le modalità alternative di acquisizione del CIG sono valide fino al 30 giugno 2024, con successiva comunicazione verranno rese note le nuove indicazioni».

Integrazione Acquisti in rete e  Servizi ANAC

Dal 2024, comunica Consip,  la piattaforma Acquisti in Rete integra tutti i servizi di Anac. Soprattutto SIMOG e SmartCIG per richiedere ed ottenere il Codice Identificativo di Gara (CIG), che da gennaio non è più possibile aggiungere manualmente, e le altre attività legate alla pubblicazione e all’affidamento di un appalto, assicurandosi così una maggiore precisione e coerenza dei dati.

L’implementazione di acquisti in rete si basa sull’introduzione di una nuova funzione di integrazione, richiamata in maniera trasversale da tutte le tipologie di acquisti e negoziazioni, che avrà il compito principale di adempiere alle attività di interoperabilità con la Piattaforma Contratti Pubblici, la Piattaforma Digitale Nazionale Dati e altri moduli ANAC. E’ stata introdotta una nuova serie di notifiche automatiche  per supportare in modo efficace le attività legate al processo di interoperabilità, migliorando la comunicazione e la tempestività delle operazioni.

E’ da ricordare che la Piattaforma dei contratti pubblici (PCP) unisce  i servizi precedentemente offerti da diversi enti, come il Servizio Contratti Pubblici (SCP) e la Gazzetta Ufficiale (GURI), semplificando, quindi, il monitoraggio dei contratti pubblici. Sono stati introdotti nuovi ruoli specificamente dedicati all’inserimento dei dati nelle nuove sezioni, ottimizzando il processo complessivo.

Il Responsabile Unico di Progetto (RUP), certificato da Anac, sarà il protagonista delle nuove funzioni di integrazione. Egli solo, infatti, è abilitato ad inviare i dati alla PCP e pubblicare la negoziazione o emettere l’ordine sulla piattaforma di e-procurement.

Come ovvio, le novità riguardano solo le procedure da avviare dal 2024, mentre per le pubblicazioni e le negoziazioni anteriori al 1° gennaio del corrente anno continueranno a seguirsi le modalità precedenti.

Gli utenti di Acquisti in Rete dovranno utilizzare un livello minimo di sicurezza per l’accesso, come SPID di livello 2, CIE 2 o identità digitale nazionale riconosciuta a livello europeo.


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